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giovedì 23 dicembre 2010

Causa collettiva contro ATAF e QUADRIFOGLIO: telefona o invia una email per dare il via


La famosa Class Action è prevista dal Codice del Consumo (art. 140 bis) a tutela dei diritti individuali dei consumatori e utenti colpiti da uno stesso illecito. «I due disservizi che hanno provocato i maggiori danni — ha spiegato la capogruppo Ornella De Zordo — sono la prolungata mancata fruizione del servizio pubblico di trasporto Ataf e il servizio di sgombero neve e trattamento antighiaccio sedi stradali che compete a Quadrifoglio. Possono quindi partecipare alla Class Action tutti gli abbonati Ataf e coloro che pagano la Tariffa di igiene ambientale, la Tia». La Class Action — è la tesi — è importante perché consente ai singoli cittadini, che mai avrebbero fatto ricorso alle vie giudiziarie a causa della lieve entità del danno rispetto agli elevati costi del procedimento, di ottenere giustizia unendosi ad altri utenti danneggiati a causa degli stessi inadempimenti.«Per partecipare ciascun interessato potrà dichiarare fin da ora la propria intenzione di agire contattando il numero telefonico 055/2768335 dalle 9 alle 13 o inviando un messaggio all’indirizzo di posta elettronica classaction@perunaltracitta.org — ha continuato De Zordo — in tal modo sarà possibile valutare l’opportunità di iniziare una causa che, per definizione, ha un senso soltanto se coinvolge un numero elevato di persone». L’azione legale collettiva è resa possibile dalla collaborazione dell’avvocato Alfonso Bonafede (esponente dei ‘grillini’) che si è reso disponibile a seguire l’intera procedura. «La quantificazione del danno — ha spiegato — verrà effettuata dal Giudice in via equitativa. La procedura prevista dal Codice del Consumo, in aderenza allo spirito della norma, è molto semplice e facilmente accessibile a tutti: è prevista, infatti, la possibilità di aderire fin dall’inizio (singolarmente ovvero costituendosi in comitati o associazioni) oppure nel corso della causa in base ai criteri stabiliti dal Giudice». «In un momento in cui la gestione dei servizi è stata esternalizzata ed è sempre più fuori dal controllo di organi elettivi quali il Consiglio comunale — ha concluso Ornella De Zordo — diventa ancora più importante che la cittadinanza faccia sentire la propria voce e non subisca passivamente cattiva organizzazione e malfunzionamento dei servizi pubblici». (Paola Fichera da La Nazione)

[Fonte: Altracittà]

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